Che cos’è la scrittura creativa
in LA SCRITTURA CREATIVA \ SCUOLA DI SCRITTURA
Disponibile anche in formato AUDIO

Ognuno di noi esercita quotidianamente l’arte del racconto, soprattutto orale. Pochi, però, si preoccupano di migliorare le proprie competenze narrative, in particolare nell’ambito della scrittura, forse perché pensano che questi esercizi di stile possano essere noiosi…
In realtà non è proprio così, o, perlomeno, non lo è se ci si affida alla scrittura creativa, definizione con cui si intendono sia le tecniche che si possono usare per produrre dei testi sia i prodotti di queste tecniche. Il metodo migliore per impadronirsene è sperimentare – e poi fare propri – i segreti di chi sa scrivere, perché solo l’esercizio tenace e costante può aiutare a migliorare le proprie competenze…
Per illustrare in modo chiaro questo concetto non si può non partire da colui che deve essere considerato un vero e proprio maestro di esercizi di stile, lo scrittore francese Raymond Queneau. Egli, nato a Le Havre nel 1903 e morto a Parigi nel 1976, è autore, tra gli altri, di un volume intitolato proprio Esercizi di stile, in cui ha trascritto per novantanove volte, in modo sempre diverso, lo stesso episodio di vita quotidiana. Scrive Umberto Eco, traduttore inarrivabile degli Esercizi: Un episodio di vita quotidiana, di sconcertante banalità, e novantanove variazioni sul tema, in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le figure retoriche (dall’epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica giapponese) giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi, permutando l’ordine delle lettere alfabetiche… un effetto comico travolgente.
Questi esercizi di stile rimandano agli antichi manuali di retorica che, per insegnare l’arte della parola, proponevano exercitationes (esercizi, appunto) che implicavano il cambiamento delle modalità e dei mezzi espressivi: essi, costringendo il discente a lavorare sul lessico, sulle strutture sintattiche, sulla disposizione delle parole, sul loro significato, sulle figure retoriche, sulla contestualizzazione… migliorano ognuno di questi aspetti in modo piacevole e divertente.
I meccanismi di scrittura dei singoli esercizi saranno ampiamente spiegati e illustrati nelle diverse voci che troverete nel sito, nella sezione intitolata La scrittura creativa: per ora godiamoci il testo base e alcuni esempi di esercizi…
NOTAZIONI
Sulla S1, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint – Lazare. È con un amico che gli dice: “Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito”. Gli fa vedere dove (alla sciancratura2) e perché.
PRIMA VARIAZIONE: RETROGRADO3
Dovresti aggiungere un bottone al soprabito, gli disse l’amico. L’incontrai in mezzo alla Cour de Rome, dopo averlo lasciato mentre si precipitava avidamente su di un posto a sedere. Aveva appena finito di protestare per la spinta di un altro viaggiatore, che, secondo lui, lo urtava ogni qualvolta scendeva qualcuno. Questo scarnificato giovanotto era latore4 di un cappello ridicolo. Avveniva sulla piattaforma di un S sovraffollato, di mezzogiorno.
SECONDA VARIAZIONE: SOGNO
Mi pareva che tutto intorno fosse brumoso5 e biancastro tra presenze multiple e indistinte, tra le quali si stagliava tuttavia abbastanza netta la figura di un uomo giovane, il cui collo troppo lungo sembrava manifestarne da solo il carattere vile e astioso. Il nastro del suo cappello era sostituito da una cordicella intrecciata. Poco dopo ecco che discuteva con un individuo che intravvedevo in modo impreciso e poi – come colto da sùbita6 paura – si gettava nell’ombra di un corridoio.
Un altro momento del sogno me lo mostra mentre procede in pieno sole davanti alla Gare Saint – Lazare. È con un amico che gli dice: “Dovresti far aggiungere un bottone al tuo soprabito”.
A questo punto mi sono svegliato.
TERZA VARIAZIONE: PRECISAZIONI
118 minuti più tardi lo stesso parlante si trovava a 10 metri dalla Gare Saint – Lazare, entrata banlieue, e passeggiava in lungo e in largo su di un tragitto di metri 30 con un amico di 28 anni, alto 1,70, 57 chilogrammi, che gli consigliava in 15 parole di spostare di centimetri 5 nella direzione dello zenit7 un bottone d’osso di centimetri 3,5 di diametro.
QUARTA VARIAZIONE: SONETTO
Tanto gentile la vettura pare
che va da Controscarpa a Ciamperretto
che le genti noiose a si pigiare
vi van, e va con esse un giovinetto.
Alto ha il collo, e il cappello deve stare
avvolto di un gallone a treccia stretto:
potrai tu biasimarlo se un compare
iroso insulta, che gli pigia il retto?
Ora s’è assiso. Sarà d’uopo almeno
ritrovarlo al tramonto, quando poi
non lontano dal luogo ove sta il treno
s’incontri con l’amico, che gli eroi
della moda gli lodi, e non sia alieno
dall’aumentare li bottoni suoi.
QUINTA VARIAZIONE: TELEGRAFICO
SESTA VARIAZIONE: LIPOGRAMMA9 IN “U”
Era mezzogiorno, e sopra la piattaforma posteriore del veicolo collettivo di linea S vedo il giovinotto: collo non certo corto, cappello con cordicella intrecciata. Egli apostrofa il vicino dicendo che gli pesta i piedi ad ogni fermata e ad ogni discesa di passeggero. Poi si calma, tace, e va a prendere il posto che si è appena liberato.
Non molto tempo dopo lo rivedo alla stazione Saint- Lazare, che parla con altro amico della stessa pasta, che gli consiglia di far risalire il bottone del soprabito.
Queste sono solo alcune delle possibili declinazioni del testo di partenza: leggetele tutte e provate anche voi a cimentarvi in questi utili e divertenti esercizi di stile!
Note
2. Sciancratura: punto in cui l’abito aderisce alla vita.
3. Retrogrado: la narrazione è effettuata in ordine inverso rispetto all’originale.
4. Era latore: indossava.
5. Brumoso: nebbioso.
6. Sùbita: improvvisa.
8. Apostrofa: rivolge all’improvviso la parola a.
9. Il lipogramma consiste nello scrivere (o trascrivere) un testo senza usare una determinata sillaba, vocale o consonante. Approfondisci LIPOGRAMMA in LA SCRITTURA CREATIVA
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