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grammatica e letteratura italiana | latina | greca

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Apparizione della Filosofia

in BOEZIO SEVERINO \ ALTO E BASSO MEDIOEVO \ IL MEDIOEVO \ LETTERATURA ITALIANA

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Severino Boezio, ingiustamente sospettato di tradimento, è in carcere a Pavia, in una piccola cella, in attesa dell’esecuzione della condanna a morte.

Nei lunghi giorni di prigionia scrive la sua opera più famosa, il De consolatione Philosophiae (La consolazione della filosofia).

Nel passo che vi propongo egli immagina di ricevere la visita di una misteriosa donna…

Mentre tra me in silenzio consideravo queste cose, e mettevo per iscritto il mio lacrimevole lamento, mi sembrò che si curvasse sul mio capo una donna dal viso quanto mai venerando1, dagli occhi sfolgoranti e penetranti oltre la comune capacità umana, dal vivo incarnato2 e dall’inesausto3 vigore – per quanto ella fosse così onusta di anni4, da non potersi credere in alcun modo della nostra epoca – , dalla statura difficile a valutare. Infatti ora si riduceva alla normale misura degli uomini, ed ora sembrava toccare il cielo con la sommità del capo; quando poi lo sollevava ancora più in alto, penetrava anche lo stesso cielo e scompariva agli sguardi di coloro che la osservavano. Le sue vesti eran fatte, con raffinata destrezza5, di sottilissimi fili d’indistruttibile materia, ed ella stessa (come poi seppi dalla sua bocca) le aveva intessute con le proprie mani; un velo, per così dire, di negletta antichità6 ne oscurava lo splendore, come accade nei dipinti esposti al fumo. Nell’orlo inferiore si leggeva ricamato un π greco, in quello superiore un θ; tra l’una e l’altra lettera apparivano impressi a guisa di scala7 alcuni gradini mediante i quali si poteva ascendere8 dalla più bassa alla più alta. Purtuttavia le mani di certi violenti avevano lacerato quella veste, e ne avevano asportato tutti i frammenti che potevano. E la sua destra reggeva alcuni piccoli libri, la sinistra uno scettro.

S. Boezio, La consolazione della filosofia, a cura di L. Orbetello, Rusconi, Milano

La descrizione di questa misteriosa donna – collocata all’inizio del primo dei cinque libri che compongono l’opera – non è sempre realistica: il lettore attento comprende subito che bisogna andare oltre il significato letterale del testo per cercarne un altro, più alto e più importante, che si può ricavare dai numerosi dettagli che compongono il ritratto. Boezio, infatti, ha dato a ogni particolare della descrizione un doppio significato, letterale e allegorico (cioè “in più”), perché questa donna è la personificazione della Filosofia.

Vediamoli dunque insieme:

DESCRIZIONE LETTERALE

SIGNIFICATO ALLEGORICO

DESCRIZIONE LETTERALE

viso quanto mai venerando

SIGNIFICATO ALLEGORICO

la filosofia è una disciplina antichissima, che merita il massimo rispetto

DESCRIZIONE LETTERALE

dagli occhi sfolgoranti e penetranti oltre la comune capacità umana

SIGNIFICATO ALLEGORICO

la ricerca filosofica porta a scoperte che superano le comuni conoscenze umane, perché essa è in grado di vedere cose che gli uomini solitamente non vedono

DESCRIZIONE LETTERALE

dal vivo incarnato e dall’inesausto vigore

SIGNIFICATO ALLEGORICO

la filosofia è una disciplina molto vivace e ha un’inesauribile forza di ricerca, che spesso non viene meno neppure di fronte alle difficoltà

DESCRIZIONE LETTERALE

per quanto ella fosse così onusta di anni

SIGNIFICATO ALLEGORICO

la filosofia è nata in tempi antichissimi

DESCRIZIONE LETTERALE

dalla statura difficile da valutare. Infatti ora si riduceva alla normale misura degli uomini, ed ora sembrava toccare il cielo con la sommità del capo; quando poi lo sollevava ancora più in alto, penetrava anche lo stesso cielo e scompariva agli sguardi di coloro che la osservavano

SIGNIFICATO ALLEGORICO

la filosofia si occupa di molti problemi, sia di quelli che riguardano gli uomini da vicino, per questioni pratiche e morali (= alla normale misura degli uomini), sia di quelli che rimandano alla dimensione ultraterrena (= toccare il cielo); essa, inoltre, si addentra anche in ambiti – per esempio le più alte verità dello spirito – che non sono raggiungibili dalla ragione umana (= penetrava anche lo stesso cielo e scompariva agli sguardi)

DESCRIZIONE LETTERALE

sottilissimi fili d’indistruttibile materia

SIGNIFICATO ALLEGORICO

sono le sottigliezze dei ragionamenti filosofici (impreziositi dal fascino dell’antico = un velo di negletta antichità), ma anche i diversi pensieri filosofici, storicamente e culturalmente intrecciati tra loro; i fili sono indistruttibili perché gli insegnamenti filosofici sono destinati all’eternità

DESCRIZIONE LETTERALE

un π greco, in quello superiore un θ

SIGNIFICATO ALLEGORICO

le iniziali dei nomi greci delle due principali ripartizioni della filosofia: la pratica, che si occupa dei problemi terreni, e la speculativa, che si occupa dello spirito

DESCRIZIONE LETTERALE

tra l’una e l’altra lettera apparivano impressi a guisa di scala alcuni gradini mediante i quali si poteva ascendere dalla più bassa alla più alta

SIGNIFICATO ALLEGORICO

i problemi pratici e quelli speculativi sono uniti da passaggi intermedi: essi rappresentano le discipline del quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia), che sono in grado di aiutare l’uomo a comprendere la realtà ideale e immutabile, elevandolo alla conoscenza filosofica

DESCRIZIONE LETTERALE

certi violenti avevano lacerato quella veste, e ne avevano asportato tutti i frammenti che potevano

SIGNIFICATO ALLEGORICO

sono i nemici del sapere, che disprezzano e distruggono i risultati a cui perviene il pensiero filosofico, ma anche i filosofi che ne hanno travisato contenuti e metodi, come gli Stoici e gli Epicurei, di cui Boezio non condivide il pensiero, estraneo alla matrice platonico – aristotelica che egli segue

DESCRIZIONE LETTERALE

la sua destra reggeva alcuni piccoli libri, la sinistra uno scettro

SIGNIFICATO ALLEGORICO

sono, rispettivamente, i simboli della saggezza e del comando

Sarà proprio la Filosofia a confortare Boezio: essa, rispondendo alle sue domande (Perché esiste il male? Perché gli innocenti sono perseguitati? Dove si può trovare la felicità? L’uomo è libero? Che rapporto c’è tra libertà umana e conoscenza divina? …), gli insegnerà il modo in cui sopportare le ingiustizie del potere e difendere sempre la verità, dando al verbo consolare il suo valore più pieno (non quello di compatire, ma quello di curare nell’animo, ridonando forza e speranza).

Il messaggio che l’autore affida alla sua opera è dunque molto vicino a quello del Vangelo, una vicinanza che permette di conciliare i valori del mondo classico, legati soprattutto al pensiero platonico e neoplatonico, con la morale cristiana. Del resto non va dimenticato che fu proprio Boezio, con le sue traduzioni e commenti, a permettere la conoscenza di Platone e dei suoi seguaci per tutta la durata del Medioevo.

Dante Alighieri ha senza dubbio tenuto presente questo passo quando, nel Convivio, ha descritto una donna gentile, che altri non è che la Filosofia. L’ammirazione che egli prova nei confronti di Boezio risulta evidente anche dalla scelta di collocarlo nel cielo del Sole, tra gli spiriti beati della prima corona, che sulla Terra si sono distinti per la loro sapienza cristiana: nel canto X del Paradiso, ai versi 124 -129, leggiamo infatti,

Per vedere ogne ben dentro vi gode
l’anima santa che ‘l mondo fallace
fa manifesto a chi di lei ben ode.
Lo corpo ond’ella fu cacciata giace
giuso in Cieldauro; ed essa da martiro
e da essilio venne a questa pace.

Per vedere ogne ben dentro vi gode
l’anima santa che ‘l mondo fallace
fa manifesto a chi di lei ben ode.
Lo corpo ond’ella fu cacciata giace
giuso in Cieldauro; ed essa da martiro
e da essilio venne a questa pace.

L’anima santa di Boezio gode della beatitudine poiché vede Dio (per veder ogne ben): essa, a chi ben l’ascolta, dimostra che i beni terreni sono fallaci. Il corpo di Boezio, da cui l’anima fu cacciata con violenza (poiché fu decapitato), è sepolto nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a Pavia: l’anima invece è giunta direttamente in Paradiso dalla morte violenta e dall’esilio della vita terrena, che l’ha tenuta lontana da Dio.

Note

1. Venerando: degno di stima e di rispetto.
2. Dal vivo incarnato: dal colorito roseo.
3. Inesausto: sempre vivo.
4. Fosse … anni: fosse così anziana.
5. Con … destrezza: con grande abilità.
6. Di … antichità: di trascurata antichità (cioè un capo fuori moda ma ugualmente bello).

7. A guisa di scala: come una scala.

8. Ascendere: salire.

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