Epitafi di età ellenistica dedicati a figure femminili
in APPROFONDIMENTI / LETTERATURA GRECA

Ho steso le quattrocento pagine della mia tesi di laurea in Lettere classiche con lo stesso ardore e con la stessa passione con cui oggi studio e lavoro per La Sofisteria.
Proprio per questo motivo mi è sembrato bello divulgare e mettere a disposizione di colleghi, studenti o semplicemente di persone desiderose di conoscere ciò che non sanno (il mio destinatario più amato!) alcune parti di questo lavoro, che tanta soddisfazione mi diede e mi dà ancora oggi, ogni volta che ne sfoglio le pagine ormai ingiallite…
Per la conclusione del percorso di studi chiesi al mio indimenticato Maestro, prof. Giovanni Tarditi, e alla sua giovane assistente, dott. ressa Antonietta Porro, di lavorare sul mondo femminile nella letteratura greca: entrambi mi proposero di dedicarmi agli epitafi sepolcrali, allora poco studiati e spesso ancora non tradotti in italiano. Decidemmo insieme di limitare l’arco temporale all’età ellenistica, per verificare di quale immagine della donna essi si facessero portavoce e gli eventuali cambiamenti rispetto alle epoche precedenti.
Il lavoro di raccolta del materiale, di traduzione, di analisi e di studio che ne è seguito ha documentato una visione molto diversa da quella che emerge dai testi ufficiali delle epoche precedenti: in questi versi la donna, infatti, non solo non viene considerata una schiava o fatta oggetto di disprezzo, ma è anzi stimata e apprezzata, sia pur nei limiti di un ambito, quello domestico, abbastanza limitato.
Questo cambiamento è certamente dovuto alla nuova mentalità che si diffuse in Grecia nell’età ellenistica: per questo motivo cominceremo il nostro viaggio proprio da qui…

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