Errori da evitare
in GRAMMATICANDO \ GRAMMATICA ITALIANA

COSA FAI?
Questa forma, accettabile nel parlato, risulta impropria nello scritto, perché piuttosto colloquiale: meglio dunque sostituirla con le più corrette Che cosa fai? oppure Che fai? utilizzando l’aggettivo o il pronome interrogativo, con il termine cosa sottinteso.

EI FU…
L’incipit del 5 maggio manzoniano deve servire da monito: non si deve mai scrivere la terza persona singolare del passato remoto del verbo essere con l’accento, perché non è possibile confonderlo con altri monosillabi → quindi fu e mai *fù!

Attenzione all’orologio!
Per indicare i minuti successivi all’ora si usano i numerali cardinali. Quando si tratta di quindici minuti e di multipli di quindici minuti si possono usare anche le frazioni: si può pertanto dire, indifferentemente, dodici e quindici oppure dodici e un quarto.
Per questo motivo i trenta minuti devono essere indicati con il termine mezzo e non mezza, perché non sottintendono la parola ora, ma fanno riferimento alla frazione (un mezzo).

Abbasso il pleonasmo!
I pleonasmi sono espressioni sovrabbondanti in cui sono presenti dei vocaboli non necessari dal punto di vista grammaticale o concettuale: poiché esse risultano inutili e sgradevoli, bisogna tassativamente evitarle. Per questo non si devono utilizzare espressioni come ma però, mentre invece, a me mi, a te ti, sali su, scendi giù, esci fuori, entra dentro… poiché la prima delle due parole è già sufficientemente chiara da sola.
Rientra nei pleonasmi da evitare (soprattutto dai giornalisti, che invece la utilizzano comunemente) anche l’espressione corpo senza vita: se si ritrova un “corpo”, ci si riferisce senza dubbio a un cadavere, perché in caso contrario si parlerebbe di “persona” (che può essere o viva o morta e che necessita, quindi, di questa precisazione!).

Viaggiare in PULLMAN
È questa la scrittura corretta del termine, che deriva dal nome dell’ingegnere americano George M. Pullmann (1831 – 1897), il quale progettò delle comode carrozze ferroviarie di lusso che rendevano difficile avvertire lo scuotimento durante il viaggio. La doppia n è stata semplificata, ma la doppia l è obbligatoria!
E se i mezzi utilizzati sono due, bisogna ricordare che, come per tutte le parole straniere importate nella nostra lingua, il plurale resta uguale: La gita si svolgerà noleggiando due pullman invece di uno solo.

PURTROPPO molti dicono… PULTROPPO!
Per motivi sconosciuti si sta diffondendo sempre più la forma *pultroppo che, però, non è accettabile né nel parlato né nello scritto, in quanto scorretta dal punto di vista ortografico. Esiste, infatti, un unico purtroppo, tassativamente con la r, che, oltretutto, non ammette neppure la forma staccata (mai, quindi, usare *pur troppo).

Ha detto SI o SÌ?
Se intendiamo usare si per confermare qualcosa, dobbiamo sempre ricordare di utilizzare la forma accentata per distinguere l’avverbio di affermazione dal pronome riflessivo atono di 3ª persona o dalla particella pronominale: Giulia ha detto sì: lei e Mirko si sposeranno la prossima primavera.

Si VENDE e si AFFITTA!
Se il soggetto dell’offerta è plurale, anche il verbo dovrà esserlo: le espressioni corrette sono, pertanto, affittasi appartamento e affittansi (= si affittano) appartamenti, vendesi monolocale e vendonsi (= si vendono) monolocali.
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